Un proverbio inglese recita “you can’t teach an old dog new tricks” (non puoi insegnare ad un cane anziano giochi nuovi) nel senso che le abitudini acquisite col tempo difficilmente si cambiano. Un recente studio dell’Università di Vienna mostra come questo in realtà sia possibile e come l’età influisca sulle capacità cognitive del cani.
Lo studio ha coinvolto 95 Border Collie di età variabile dai 5 mesi ai 13 anni e ha dimostrato che, sebbene tutti i cani siano in gr
ado di apprendere, i cani più anziani lo fanno in maniera più lenta rispetto a quelli più giovani. Il test è stato condotto mostrando ai cani delle immagini su uno speciale touchscreen appositamente progettato. Toccando l’immagine giusta il cane veniva ricompensato con l’emissione di cibo (associazione positiva) mentre il tocco sull’immagine errata causava una sospensione dell’esercizio (associazione negativa).
I cani più anziani, oltre ad aver mostrato una minor velocità di apprendimento, sono risultati anche meno flessibili nel loro modo di pensare. Infatti, come per l’uomo, soggetti più vecchi hanno più difficoltà nel modificare le loro abitudini e ciò che hanno precedentemente appreso.
Lo studio ha inoltre rilevato come la memoria a lungo termine non sia influenzata dall’età. Infatti, ripetendo il test dopo sei mesi, non sono state rilevate differenze significative tra i soggetti di età diverse e più o meno tutti i cani sono stati in grado di ricordarsi correttamente le immagini positive.
Tratto da: Lisa J. Wallis, Zsófia Virányi, Corsin A. Müller, Samuel Serisier, Ludwig Huber, Friederike Range. Aging effects on discrimination learning, logical reasoning and memory in pet dogs. AGE, 2016; 38 (1) DOI:10.1007/s11357-015-9866-x