Se il cane percepisce uno stimolo interpretandolo come potenzialmente pericoloso il suo organismo reagisce con una serie di risposte volte a far fronte alla difficoltà da lui percepita.
Sono stati condotti numerosi studi per comprendere il meccanismo esistente alla base delle manifestazioni della paura. È stata individuata l’amigdala, una parte del cervello che si trova nel mesencefalo e appartiene al sistema limbico, come organo chiave nella risposta alla paura.
Quando il cane si trova di fronte ad uno stimolo che gli provoca paura l’amigdala si attiva e dà il via, all’interno dell’organismo, a una cascata di eventi che coinvolgono l’apparato muscolo-scheletrico, il sistema nervoso autonomo e gli ormoni. Si verifica quindi un’accelerazione del ritmo cardiaco con conseguente aumento della gittata cardiaca, aumento della frequenza respiratoria, riduzione della sensibilità dolorifica, aumento dell’acutezza sensoriale e diminuzione dell’attività riproduttiva e gastroenterica, con il risultante effetto di predisporre il corpo all’azione.
Un cane può manifestare paura verso altri, persone, bambini, verso rumori forti o improvvisi, verso luoghi perché sconosciuti o legati a esperienze negative, verso oggetti che non conoscono o legati a precedenti esperienze traumatiche.
In caso di paura il cane può mettere in atto differenti risposte come immobilità, fuga o aggressività. La paura si può leggere attraverso a numerosi segnali del corpo tra cui possono rientrare i seguenti: accovacciarsi lentamente, spostare il corpo all’indietro, mantenere il corpo rigido e curvo, abbassare la coda tra gli arti posteriori, portare le orecchie all’indietro e appiattite sulla testa.