Nel vasto panorama delle razze canine il colore grigio è direttamente poco diffuso e, dal punto di vista genetico, sono diversi i geni chiamati in causa. Nel lupo e nei canidi selvatici l’eumelanina e la feomelanina sono entrambe presenti, mescolati in una combinazione di peli chiari, scuri e con vari concentrazioni di “agouti” o grigio lupo che è scomparso in quasi tutti i cani domestici, fatta eccezione per alcune razze come i nordici, alcuni spitz, i cani lupo e il Pastore Tedesco grigio molto apprezzato come cane da lavoro.
In altre razze, invece, è presente l’allele dominante della serie G il gene che determina una tinta progressivamente sempre più grigia nei mantelli di cani che nascono neri e che tendono poi ad assumere sfumature blu o grigio-blu; nella forma “G” determina un progressivo ingrigimento del mantello, nella forma “g” non si verifica alcun ingrigimento del mantello.
Si possono ottenere tre forme genetiche: GG, gG e gg. Nella prima e nella seconda si manifestano sfumature blu, mentre i “gg” rimangono neri.