Concetto spesso diffuso in cinofilia è quello che, essendo il cane stretto parente del lupo ed essendo il branco il gruppo sociale di quest’ultimo, il cane debba vedere nell’addestratore/proprietario il soggetto alfa, ossia l’esemplare dominante.
Ma se il nostro cane non ha mai vissuto in un branco e non ha mai appreso i suoi comportamenti sociali, perchè dovrebbe comprenderli e riconoscerli come unica alternativa? I comportamenti sociali del branco non sono infatti genetici ma piuttosto epigenetici e se il nostro cane non li ha appresi durante il periodo critico di socializzazione (3°-12° settimana) non riuscirà più ad impararli in quanto la sua finestra d’apprendimento sociale si è ormai chiusa.
Si può comprendere quindi come simulare il ruolo di soggetto alfa all’interno di un branco, mangiando prima dei nostri cani, passando per primi dalle porte, o addirittura rovesciando il cane sulla schiena ringhiandogli, non solo non ha alcun senso per il nostro cane ma potrà persino spaventarlo, renderlo ansioso, con seri rischi di sviluppare in lui aggressività crescente.
Anche ai fini dell’addestramento questo comportamento non determinerà dei giovamenti poiché la paura e l’intimidazione sicuramente non facilitano l’apprendimento. Tecniche d’addestramento coercitive inducono infatti il cane a concentrarsi più sul suo stato sociale che sul compito che gli viene richiesto di eseguire.
Pensiamo inoltre al ruolo che la dominanza e gli ordini gerarchici hanno in natura. Il soggetto dominante è colui che ha accesso per primo alle risorse, come cibo e patner per la riproduzione. Una volta che si è stabilito un ordine gerarchico all’interno di un gruppo sociale questo tende a mantenersi costante in modo tale da ridurre al minimo gli scontri e le lotte, che sono sempre un grande rischio per i membri del gruppo. Quindi il fine della dominanza non è la violenza ma piuttosto il mantenimento di un equilibrio che salvaguardi la sopravvivenza di tutti i suoi membri.