La diagnosi precoce di displasia dell’anca nel cucciolo

german_shepherd_puppy-c21cf016La displasia dell’anca è una patologia molto seria, in grado di compromettere anche gravemente la qualità della vita del cane e le sue prestazioni fisiche. Una diagnosi più precoce possibile consente al medico veterinario di intercettare la malattia ai suoi esordi e di mettere in atto le misure necessarie per limitare il più possibile il suo sviluppo. L’età di tre mesi e mezzo è l’epoca più precoce in cui oggi si possono rilevare con sicurezza i primi segni di displasia eccezion fatta per i casi di grave lussazione congenita in cui la diagnosi può essere eseguita ancor prima. Sulla base di un’attenta correlazione dei dati raccolti è così possibile formulare una prognosi riguardante la forma di displasia che il cucciolo potrà sviluppare nel corso della crescita e da adulto. In funzione della gravità delle alterazioni riscontrate nel cucciolo saranno poi consigliati i rimedi più opportuni. Nei casi più lievi si potrà intervenire solo sulla gestione del cucciolo durante la crescita, attraverso il controllo dell’alimentazione e opportune norme di comportamento. Nei casi più significativi si potranno consigliare degli interventi chirurgici correttivi che, se effettuati a questa giovane età, risulteranno minimamente invasivi per il cucciolo rispetto a quelli necessari in età più avanzata, mentre nei casi più gravi saranno indicati interventi più complessi. Evidenziando la malattia nella sua fase precoce, quando la cartilagine articolare non ha ancora subito alterazioni gravi, è così possibile modificare lo sviluppo dell’articolazione dell’anca in modo da evitare la progressione dei danni alla cartilagine e la degenerazione articolare che ne consegue. Quando le misure comportamentali e ambientali non sono sufficienti ad arrestare il processo displasico, è possibile ricorrere a delle procedure chirurgiche profilattiche mirate ad arrestare o comunque a ridurre grandemente l’evoluzione della patogenesi displasica, a migliorare la funzionalità articolare e ad elevare la qualità di vita del cane. Nei cuccioli di 3-4 mesi d’età, con sublussazione moderata, ma significativa, si può eseguire un intervento chirurgico correttivo chiamato sinfisiodesi pubica giovanile, che risulta minimamente invasivo per il cucciolo. Nei cuccioli più maturi e nei casi più gravi saranno invece indicati interventi più complessi come la duplice osteotomia pelvica (DPO) e la protesi totale d’anca. Nei casi d’artrosi avanzata e invalidante, solo una protesi totale d’anca potrà migliorare la qualità della vita del cane e restituire una piena funzionalità articolare. Altri interventi, come la rimozione del muscolo pettineo e la recisione del tendine del muscolo ileo-psoas, possono dare un beneficio temporaneo, per alcuni mesi, nelle forme d’artrosi grave perché migliorano l’ampiezza dei movimenti articolari, ma non sono in grado di ridurre la progressione artrosica. L’intervento di rimozione della testa del femore (artroplastica escissionale), alquanto demolitivo, è indicato solo nei casi molto gravi, che non rispondono al trattamento conservativo e nei quali non è possibile eseguire la protesi d’anca.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *