La colorazione dell’iride dipende dalla quantità e dalla profondità della melanina iridea. L’iride è composta da due membrane, una esterna e una interna, quella esterna è più sottile nell’occhio blu e più spessa in quello marrone. La membrana posteriore dell’iride è sempre pigmentata da melanina. Se la melanina è presente solo in quest’ultima, la luce penetra nello stroma irideo che appare azzurro, se questa è situata in profondità dello stroma irideo, l’occhio appare giallo, se invece invade l’iride fino alla membrana anteriore, l’occhio appare marrone.
E’ evidente perciò che l’occhio azzurro rappresenti una protezione meno efficace alla luce solare, ciò non significa che un occhio chiaro sia necessariamente un handicap. Nelle regioni mediterranee, subequatoriali ed equatoriali, uomini ed animali presentano generalmente iride color marrone scuro, in quelle nordiche, coperte da foreste e poco esposte alla luce solare, occhi azzurri o comunque chiari, invece in quelle artiche dove il giorno dura sei mesi, l’iride degli animali torna ad essere molto scuro. Per un cane adibito a trainare la slitta in un ambiente polare, l’occhio chiaro dovrebbe costituire quindi un handicap, allora perché sono spuntati fuori questi occhi azzurri? La risposta è semplice, per i Chucky, popolo nomade della siberia Nord-Occidentale cui si deve la selezione originaria dell’Husky, la vista e il colore degli occhi dei loro cani rappresentava un fattore irrilevante in quanto a loro interessava piuttosto selezionare individui robusti, resistenti, naturalmente portati al traino in condizioni estreme.