Contributo a fondo perduto per le spese sanitarie sostenute da società e associazioni sportive dal 24 ottobre 2020 al 31 agosto 2021: definite le voci che danno diritto ai ristori e le istruzioni per la domanda con il DPCM firmato lo scorso 16 settembre 2021.
27 SETTEMBRE 2021
Tra le varie misure di ristoro, il Decreto Sostegni bis ha previsto anche un contributo a fondo perduto per le spese sanitarie, dai tamponi agli esami clinici, sostenute dalle società sportive professionistiche sotto i 100 milioni di euro, dalle associazioni sportive dilettantistiche e dalle società sportive dilettantistiche iscritte al registro CONI che operano nelle discipline ammesse ai Giochi olimpici e paralimpici.
L’articolo 10 del DL n. 73/2021 ha rimandato la definizione di tutti i dettagli per presentare domanda a un apposito Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri: le istruzioni per richiedere gli aiuti e le indicazioni sulle spese sanitarie ammesse trovano spazio nel DPCM che è stato firmato il 16 settembre 2021, ma non è stato ancora pubblicato sul sito del Dipartimento per lo Sport.
Altri sport | 15.050.000 | Altre Federazioni, EPS e DSA. |
Contributo a fondo perduto per le spese sanitarie sportive: quali sono i costi che danno diritto agli aiuti?
Come previsto dal Decreto Sostegni bis, società e associazioni sportive hanno diritto a un contributo a fondo perduto per le spese sanitarie di sanificazione, prevenzione e diagnosi Covid sostenute nel lungo periodo di restrizioni iniziato lo scorso ottobre.
Il testo firmato dal Presidente del Consiglio Mario Draghi ha definito le regole di accesso alla misura di ristoro, stabilendo anche la lista di costi che danno diritto agli aiuti.
Sono ammissibili al contributo a fondo perduto le seguenti spese sostenute nel periodo che va dal 24 ottobre 2020 fino al 31 agosto 2021:
- la somministrazione di tamponi, sia antigenici che molecolari e gli eventuali costi del personale specializzato da impiegare;
- la sanificazione degli ambienti in cui si svolgono le attività;
- l’acquisto di prodotti detergenti, disinfettanti e di dispositivi di protezione individuale, come mascherine, guanti, visiere e occhiali protettivi, tute di protezione e calzari;
- l’acquisto di altri dispositivi di sicurezza come termometri, termoscanner, tappeti e vaschette decontaminanti e igienizzanti, colonnine automatiche per gel igienizzante, gel igienizzante, incluse le eventuali spese di installazione;
- barriere e pannelli protettivi, incluse le eventuali spese di installazione;
- la somministrazione di test sierologici per la ricerca di anticorpi anti SARS-CoV-2;
- gli accertamenti effettuati a coloro che operano nell’ambito delle attività lavorative e istituzionali esercitate dagli aspiranti beneficiari:
- Visita medica;
- Esame clinico effettuato dal Responsabile Sanitario, specialista in Medicina dello Sport;
- Test da sforzo massimale con valutazione polmonare (test cardio polmonare) e saturazione 02 a riposo, durante e dopo sforzo;
- Ecocardiogramma color doppler; ECG a riposo;
- ECG Holter 24hr (inclusivo di una seduta di allenamento o di sforzo);
- Esame Spirometria Completo (FVC, VC, MVV);
- Esami ematochimici;
- Radiologia polmonare: TAC per COVID+;
- Nullaosta infettivologico alla ripresa (per gli atleti COVID +).
Almeno il 70 per cento degli aiuti richiesti deve riguardare tamponi, sanificazione e acquisto di detergenti e dispositivi di protezione come mascherine, guanti, ecc.
Contributo a fondo perduto per le spese sanitarie nello sport: istruzioni per la domanda
Una volta pubblicato il DPCM sul sito del Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le società sportive professionistiche che nell’esercizio 2020 non hanno superato il valore della produzione di euro 100 milioni, le associazioni e le società sportive dilettantistiche avranno a disposizione 30 giorni di tempo per presentare domanda di accesso al contributo a fondo perduto per le spese sanitarie.
La richiesta deve essere presentata agli organismi sportivi di riferimento:
- alle Federazioni Sportive Nazionali o alle Leghe che organizzano i rispettivi campionati;
- alle Federazioni sportive nazionali, alle Discipline sportive associate o agli Enti di Promozione Sportiva presso cui sono associate.
Una volta ricevuta la richiesta, gli organismi sportivi controllano il possesso dei requisiti dei soggetti che hanno presentato domanda e verificano le caratteristiche delle spese sanitarie sostenute, per poi redigere un elenco dei potenziali beneficiari dei ristori.
Successivamente il Dipartimento per lo Sport, tenendo conto dei limiti delle risorse in base alla ripartizione stabilita, determina gli importi del contributo a fondo perduto a cui hanno diritto società e associazioni sportive.
Il decreto firmato il 16 settembre ha definito tutti i dettagli operativi della misura prevista dal Decreto Sostegni bis, ma dal punto di vista pratico bisognerà ancora attendere la pubblicazione del testo sul sito del Dipartimento per lo Sport.
Studio SARP