Le origini del Cirneco dell’Etna sono davvero antichissime da far risalire addirittura all’anno 1000 a.C. e collocabili geograficamente nell’area del Mediterraneo, nello specifico nella Valle del Nilo in Egitto e in tutta la Sicilia, dove fu importato dal popolo dei Fenici. Una corrente di pensiero più recente sostiene però che il Cirneco possa essere definita come razza autoctona della zona dell’Etna; teoria che trova il suo fondamento nel ritrovamento di monete ed incisioni raffiguranti il Cirneco risalenti ad epoche precedenti la venuta di Cristo.

La costituzione fisica di questa razza rende il Cirneco un cane adatto alla caccia, in particolare del coniglio selvatico, con cui può dimostrare e mettere alla prova tutta la sua agilità e velocità nella corsa. Giocano a suo favore sia un fiuto ottimo sia gli arti slanciati e magri che gli permettono di mantenere una figura elegante che assolutamente non contrasta con la robustezza e la resistenza proprie di questo esemplare. Viene classificato come cane primitivo, iscrivibile nel quadrato, la cui altezza al garrese può arrivare ai 50/52 cm nei maschi e ai 46/50 cm nelle femmine, con un peso rispettivo di 10/12 kg e 8/10 kg. Per quanto riguarda il mantello, il pelo è raso sulla testa, sulle orecchie e sugli arti e anche sul resto del corpo solitamente non supera i 3 cm mentre il colore tocca le tonalità fulvo, più o meno intenso, o fulvo e bianco, frammisto a peli più chiari o anche a macchie bianche.

Il Cirneco dell’Etna è infine un cane piuttosto indipendente che sa affezionarsi solo al suo padrone, e che può far fatica a socializzare con le persone quanto con gli altri cani. Spesso infatti gli esemplari maschi si dimostrano aggressivi nei confronti degli animali dello stesso sesso, sopratttutto fino ai 5 anni. Può dimostrare rancore se trattato male e difficilmente sopporta i rimproveri fatti con eccessiva enfasi.

(foto agraria.com)