Raccogliere le feci del proprio cane potrebbe diventare non solo un gesto di civiltà e igiene, ma anche una fonte di energia. È l’esperimento partito nei pressi di Malvern Hills, nel Worcestershire, nel Regno Unito dove gli abitanti del posto posso depositare i “ricordini” dei loro cani dentro un contenitore che alimenta la luce di un lampione e genera fertilizzante da utilizzare in agricoltura. “Il funzionamento è molto semplice: i proprietari dei cani possono raccogliere gli escrementi in un sacchetto, inserirlo nella macchina che è attaccata al lampione e ruotare la maniglia. Quando vengono riscaldati e miscelati nel digestore anaerobico, gli escrementi emettono biometano che produce energia elettrica per alimentare la luce» spiega Brian Harper, ideatore di questo innovativo progetto “Dieci sacchetti possono anche produrre sino a due ore di luce e, soprattutto, non rimangono in strada a far infuriare le persone.”
Gli esperti ritengono che questo schema, che è stato testato in uno studio di 18 mesi , potrebbe generare elettricità sufficiente ad alimentare 13 case.
Ma questo non è il primo progetto ideato nell’ambito della tutela ambientale: nel 2014, la Gran Bretagna ha messo in strada il primo autobus alimentato da biogas generato dal trattamento di acque reflue e rifiuti alimentari in un impianto di trasformazione nel sud-ovest: un solo serbatoio di gas, prodotto con i rifiuti annui di cinque persone , è sufficiente per alimentare il veicolo per 305 chilometri.
Ci auguriamo, visto il successo e l’efficienza di tali progetti, che anche il resto d’Europa segua l’esempio anglosassone.