Il 6 dicembre si sono svolti presso Bellinzago Novarese (NO) gli esami per il corso istruttori di Agility FISC tenuto da Alfonso Sabbatini. Tra i discenti Fabrizio Pinna, atleta originario di Olbia e membro della Nazionale Italiana PAWC da molti anni.
Ecco l’ intervista di Fabrizio da parte di Camilla Pisani, giornalista sarda da sempre molto attenta alle tematiche sportive e sociali che si possono svolgere con gli amici a 4 zampe:
Olbia. Un altro, importante tassello nel percorso umano e professionale di Fabrizio Pinna, atleta già specializzato nel Paragility dog (di cui, nel 2019, è diventato campione nazionale): l’olbiese ha infatti conseguito il brevetto per diventare istruttore di Agility. Dopo un corso durato alcuni mesi, la prova scritta e quella pratica a Bellinzago Novarese, che Pinna ha superato con successo: “ho deciso di iscrivermi a questo corso, che è iniziato a settembre sotto la guida del docente Alfonso Sabatini (coach della Nazionale italiana di Agility Fisc) e della manager Erika Lunardi; qualche giorno fa si sono svolte le prove presso la ASD Dog’s Move Extreme. È stata una bellissima soddisfazione ed uno dei più grandi traguardi che ho raggiunto a livello professionale e non solo sportivo; abbiamo incontrato un bel gruppo, eravamo tutti uniti. Adesso posso insegnare questa disciplina, che è fondamentale per proseguire con i miei progetti; vorrei cercare un terreno, dove aprire un’attività tutta mia ed un domani magari anche un campo per insegnare sia l’Agility che la Paragility. Mi piacerebbe aiutare qualcuno ad avvicinarsi a questo bellissimo sport” racconta Pinna.
L’istruttore ha, alle spalle, un vissuto particolare: affetto da una rarissima sindrome, quella di Perrault, che dà tra i suoi sintomi l’atassia, il suo percorso nell’Agility e Paragility rappresenta certamente un veicolo di rinascita e di rivincita.
“Per me il Paragility è una disciplina che non solo aiuta a mantenere la muscolatura, ma è stata anche una rinascita, è qualcosa di fondamentale sia a livello fisico che mentale; l’Agility in sé è una disciplina di carattere psico-fisico, sia per il cane che per l’uomo” continua Pinna.
La storia dell’istruttore ed atleta è contenuta all’interno di un sito internet che spiega l’evolversi della sua patologia: “quando aveva circa sette anni è stato colpito da una rarissima malattia, a tutt’oggi ancora di natura ignota. Prima era un bambino come tutti gli altri, con un sogno: giocare a calcio e magari un giorno far parte della sua squadra del cuore, la Juventus, ma purtroppo questa malattia gli impedisce di coordinare i movimenti. Fabrizio ha avuto tappe dello sviluppo normali sino all’età di sei anni, dopodiché si ha la comparsa di perdita di equilibrio, viene per cui eseguita la RMN la quale evidenziava atrofia cerebellare, viene posta la diagnosi di Atassia di natura ignota. A nove anni veniva rilevata ipoacusia neurosensoriale e protesizzato, e inizia una terapia con coenzima Q con peggioramento della sintomatologia. Una volta diagnosticata la malattia, la mamma ha deciso di fondare un Comitato Solidale, composto da un gruppo di amici, che guidati da sensibilità, si occupano di raccogliere fondi, di organizzare manifestazioni e sensibilizzare la gente a sostenere Fabrizio nel suo duro percorso”..
Autore: Camilla Pisani
Complimenti a Fabrizio e a tutti i neo-istruttori FISC che hanno superato l’esame: Stefano Ficco, Fulvio Frassoni, Marica Vaglio, Claudia Marchisio, Marika Di Ruggiero, Cristina Borra, Antonio Colangione, Julia Schwarzer e Fabrizio Pinna.
Buon lavoro a tutti i neo-istruttori da parte di tutta la Federazione!