Secondo Alwxandra Horowitz, psicologa della Columbia University, i cani sono antropologi che studiano l’uomo. Il cane è un esperto del comportamento umano e l’osserva in continuazione, prestando attenzione ad ogni abitudine del proprietario, cambiamento di espressione o di umore. A volte è talmente in sintonia con l’essere umano da assumere una connotazione quasi magica. Probabilmente non solo si tratta di una percezione extrasensoriale ma di uno sfruttamento molto efficace dei normali sensi, che in lui sono molto più affinati rispetto a quelli dell’uomo. Il cane stupisce spesso e volentieri unendo le sue capacità sensoriale alla sua osservazione attenta a tutto ciò che lo circonda. Alcuni studiosi sostengono che i cani si accorgono dei cambiamenti emotivi della persona. Secondo altri, a causa della sua natura sociale il cane è dotato di un’intensa sensibilità per le condizioni di malessere di un appartenente al branco. Una terza ipotesi afferma che il cane sia in grado di fiutare i cambiamenti della chimica del corpo umano. La capacità del cane di percepire le variazioni chimiche dell’organismo umano è sfruttata anche per individuare alcune neoplasie umane. Chiamati fiuta-tumori alcuni soggetti vengono addestrati per potenziare al massimo l’innata capacità di avvertire, attraversare l’olfatto, la presenza o il possibile svilupparsi di una malattia.