Quando Fido ci aiuta a scoprire l’ipoglicemia

Spesso la cronaca labrador-dottore-88ae090fci porta a conoscere casi in cui i cani possono aiutarci a curare o addirittura prevenire disturbi o malattie: gli studi e le ricerche a questo proposito proseguono e grazie anche alle nuove tecnologie i risultati sono sempre più soddisfacenti e confortanti. L’ultimo accadimento in ordine di tempo si è verificato proprio i giorno scorsi in Gran Bretagna, quando Claire Persterfield è stata aiutata dal suo cane a sventare una crisi di ipoglicemia. La giovane infermiera, consapevole dei rischi che un simile disturbo può comportare, nel cuore della notte ha sentito la zampa del suo cane appoggiarsi alla sua spalla ed ha capito che sarebbe stato necessario prendere immediati provvedimenti per la crisi che da lì a poco l’avrebbe colpita.

In fatto di glicemia e diabete ancora non erano state fatte scoperte rilevanti senonché dall’Università di Cambidge si è giunto a stabilire che l’avviso di un calo significativo di zuccheri nel sangue può essere percepito grazie alla presenza dell’isoprene, una sostanza volatile che può essere percepita nel respiro di chi è affetto da questo disturbo e che viene emessa dall’organismo nel momento in cui vengono assemblate le molecole di colesterolo. Una sostanza non percettibile da parte degli umani ma scovabile invece dal fiuto canino.

I ricercatori stanno quindi lavorando al fine di ricreare un “naso artificiale” che abbia proprietà simili a quelli dei cani, per ora però è ancora necessario affidarsi ai nostri amici a quattro zampe.

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