Uno studio della Virginia Commonwealth University, pubblicato sul Journal of Workplace Health Management, ha dimostrato come la presenza di un animale da compagnia sul luogo di lavoro possa aiutare a combattere lo stress quotidiano, portando maggiore soddisfazione sul lavoro e maggior collaborazione tra gli impiegati.
La ricerca è stata condotta su un campione di 76 dipendenti di un’azienda, tenuti sotto osservazione per una settimana. Tra questi vi erano dipendenti a cui è stato concesso di portare il proprio cane al lavoro, dipendenti con cani di proprietà che però hanno lasciato a casa, e dipendenti che non possedevano cani.
Lo studio ha mostrato come, sebbene tutti i dipendenti avessero normali livelli di cortisolo (ormone dello stress) al mattino, questo sia diminuito in coloro che hanno portato il cane in ufficio e in coloro che hanno socializzato con l’animale del collega, mentre risultava aumentato in coloro che non hanno portato il cane in ufficio o non hanno interagito con cani altrui.
È stato inoltre registrato un miglioramento dell’ambiente di lavoro, più disteso e amichevole, e una maggior comunicazione e serenità tra colleghi, con un conseguente aumento della produttività e del rendimento.
Quella di accogliere i propri pet in ufficio è un abitudine, ormai consolidata nei Paesi d’oltreoceano, che si sta diffondendo anche in Italia, dove alcune aziende e multinazionali hanno iniziato ad aprire le proprie porte anche agli amici a quattro zampe.
È bene ricordare che in ogni caso devono essere rispettate le esigenze etologiche dell’animale e ovviamente anche quelle dei colleghi che devono condividere l’ambiente con il nostro cane. Il cane deve dunque essere sano, ben socializzato, abituato alla presenza di altre persone ed educato in modo tale da poter trarre il massimo beneficio da questa esperienza che altrimenti diventerebbe controproducente per gli impiegati e disagevole e stressante per il cane.