Gli aiuti economici allo sport nel decreto “Cura Italia”

Per fare fronte all’emergenza economica legata al tentativo di arginare la diffusione del coronavirus Covid-19, il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto “Cura Italia” che contiene anche gli interventi e gli aiuti economici a sostegno di tutto il mondo dello sport.

Tali misure, dunque, si rivolgono  a tutte le società sportive, a tutte le associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e a tutti gli enti di promozione sportiva.

Aiuti economici alle associazioni sportive – Le misure del decreto “Cura Italia”

Vediamo dunque nel dettaglio che cosa prevede il il decreto “Cura Italia” e quali aiuti sono stati varati per sostenere e rilanciare il settore sportivo.

Le misure varate sono le seguenti:

  • Cassa integrazione in deroga per tutti i lavoratori dipendenti;
  • Indennità per tutti i lavoratori autonomi e i collaboratori;
  • Sospensione dei versamenti (Irpef, Irap, Iva, contributi previdenziali e assistenziali);
  • Sospensione di affitti e canoni di locazione;
  • Sostegno finanziario per garantire l’accesso al credito;
  • Credito di imposta per la santificazione degli ambienti;
  • Potenziamento del piano “Sport e Periferie” rivolto ai Comuni.

Coronavirus, gli aiuti economici alle associazioni sportive – La cassa integrazione in deroga

La cassa integrazione in deroga prevista per i lavoratori dipendenti vale anche per il mondo sportivo. Sarà dunque garantita a tutti i lavoratori dipendenti, compresi quelli delle società sportive e delle associazioni sportive dilettantistiche (ASD).

Coronavirus, gli aiuti economici alle associazioni sportive – L’indennità per i lavoratori autonomi e i collaboratori

Grazie ad una norma specifica inserita nel decreto legge, l’indennità di 600 euro una tantum per gli autonomi e i collaboratori è stata ampliata per comprendere anche i collaboratori delle società sportive e delle associazioni sportive dilettantistiche (ASD) e degli enti di promozione sportiva, i quali per il loro status giuridico sarebbero rimasti esclusi. Nel computo sono compresi anche coloro che restano sotto la soglia dei diecimila euro annuali.

Coronavirus, gli aiuti economici alle associazioni sportive – Sospensione dei versamenti

Per le associazioni sportive dilettantistiche (ASD), le società sportive, professionistiche e dilettantistiche, gli enti di promozione sportiva, nonché per tutti i soggetti che gestiscono stadi, impianti sportivi, palestre, club e strutture per danza, fitness e culturismo, centri sportivi, piscine e centri natatori, é prevista la sospensione dei versamenti delle ritenute, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria fino al 31 maggio 2020.

I versamenti sospesi ai sensi del periodo precedente potranno effettuati senza applicazione di sanzioni e interessi:

  • In un’unica soluzione entro il 30 giugno 2020;
  • Mediante rateizzazione fino a un massimo di 5 rate mensili di pari importo a decorrere dal mese di giugno 2020.

Coronavirus, gli aiuti economici alle associazioni sportive – Sospensione di affitti e canoni di locazione

Per le associazioni e le società sportive, professionistiche e dilettantistiche sono sospesi fino al 31 maggio 2020, i pagamenti dei canoni di locazione e concessori relativi all’affidamento di impianti sportivi pubblici dello Stato e degli enti territoriali.

Coronavirus, gli aiuti economici alle associazioni sportive – Misure per l’accesso al credito e spese di panificazione

In aggiunta ai provvedimenti esaminati in precedenza, ve ne sono altre di carattere più generale comunque applicabili al settore dello sport:

  • le norme concernenti le misure di sostegno finanziario alle piccole e medie imprese colpite dall’epidemia di COVID-19;
  • il riconoscimento di un credito d’imposta per le spese di sanificazione degli ambienti di lavoro.

Coronavirus, gli aiuti economici alle associazioni sportive – Potenziato il piano “Sport e Periferie”

E’ prevista inoltre una misura che consentirà ai Comuni beneficiari dei finanziamenti per il piano “sport e Periferie”, a valere sui Fondi di Sviluppo e Coesione, di aumentare la quota in anticipazione dal 10% al 20%.

 

 

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